Galassia volontariato: ascoltare, farsi coinvolgere,
comunicare.
GATTINARA. Mercoledì 12 si è tenuta la
presentazione di una indagine svolta dall’Enaip Piemonte sulle organizzazioni di
volontariato in provincia di Vercelli. L’assessore ai servizi sociali di
Gattinara Giovanna Platini ha aperto i lavori approvando l’utilità della ricerca
per il territorio.....
Il
sostegno al volontariato rappresenta lo scopo per cui sono nati i Centri Servizi
Volontariato (CSV). Questi centri sono stati finanziati dalle fondazioni
bancarie in seguito alla Legge 266 del 1991.
L’indagine commissionata a Enaip Piemonte dovrebbe semplificare i rapporti tra
le esigenze contabili e di programmazione dell’organo regionale di gestione e
controllo (COGE) e il Centro servizi volontariato di Vercelli. “Questi organi,
ha spiegato Giovanni Olivero presidente del CSV di Vercelli, sono gestiti da
tecnici che provengono dal mondo delle banche. Sostengono le associazioni di
volontariato ma hanno criteri molto rigidi legati al mondo della contabilità. Ci
hanno chiesto di prevedere tutte le attività di volontariato e le singole azioni
che per noi sono spesso imprevedibili”.
Si sentiva dunque il bisogno di una indagine dettagliata e aggiornata che
dimostrasse a tutti la natura, la consistenza e la disclocazione degli organismi
di volontariato nella provincia di Vercelli.
“I portatori di interesse in questa ricerca, gli stakeholders, sono due, le
associazioni di volontariato e le istituzioni pubbliche. Cosa sarebbe il mondo
senza volontariato? Nella sola provincia sono circa 4600 le persone impegnate e
14 mila quelle che ne hanno fruito”.
Romano Comero ha presentato la ricerca realizzata da Enaip Piemonte cui hanno
lavorato molti colleghi come Zeno Moretti, Tiziana Della Mula, Veronica
Monichino.
“Le organizzazioni interessate sono 136 di cui 70 iscritte all’albo ufficiale
della provincia. Il volontariato non è residuale ma fa parte di quella economia
civile che era riconosciuta già nelle cattedre universitarie del ‘400. Negli
Stati Uniti l’associazionismo a scopo di volontariato è pari al 7-8% mentre in
Italia è la metà”.
Il volontariato è utilizzato a scopo educativo per i manager delle grandi
industrie che nel fine settimana sono obbligati a prestare aiuto gratuito alla
collettività.
“Nella provincia di Vercelli il volontariato è di piccole dimensioni ed è
centrato su chi lavora. E’ un volontariato di prossimità e purtroppo non
intercetta molto i giovani”.
L’orientamento delle associaizoni è nel vercellese a connotazione religiosa ma i
valori fondativi non vengono sbandierati proprio per mantenere l’idea del
servizio aperto a tutti e senza confini. Gli operatori, va ricordato, non
possono essere ovviamente professionisti ma devono avere atteggiamenti
professionali.
“Ci vogliono le ‘tecniche’ anche per il volontriato. Per ciò che riguarda i
finanziamenti prevale la differenziazione e solo in pochi puntano sul solo
denaro pubblico. L’alta densità del volontariato in piccoli territori ci da il
senso di quel concetto che chiamiamo ‘welfare municipale’, la consulta per il
volontariato con il confronto e il riconoscimento delle istituzioni va in quel
senso. Il 20% di chi fa volontariato fa anche altre attività di volontariato. La
caratteristica da mantenere è quella del lavoro in rete, non esistono più i
singoli esattamente come nel privato dove fioriscono consorzi e associazioni di
ogni genere”.