Radon

Il radon è un gas nobile radioattivo presente in natura

Il radon è stato scoperto all’inizio del 1900 e il termine “radon” gli è stato dato nel 1918 per indicare l’elemento con la massa atomica 222 ed il numero atomico 86, cioè l’isotopo Rn-222. In totale esistono 26 isotopi del radon, compresi tra il Rn-199 ed il Rn-226.

Solo tre di questi si riscontrano in natura: l’attinon (Rn-219) della serie dell’uranio (U-235), il toron (Rn-220) della serie di decadimento del torio (Th-232) ed il radon (Rn-222) della serie di decadimento dell’uranio (U-238).

Il decadimento naturale dell’uranio (U-238) produce in totale altri tredici prodotti radioattivi. I rappresentanti più noti della serie sono il radon (Rn- 222) ed il suo diretto predecessore, il radio (Ra-226). La catena di decadimento termina con il piombo (Pb-206) stabile.

Radon

Il rischio Radon negli ambienti di lavoro

 

Il radon è un gas inodore e insapore prodotto dal decadimento radioattivo dell'uranio presente nel terreno. L'uranio è presente in tracce quasi ovunque nel sottosuolo e le rocce che hanno un maggiore contenuto di uranio/radio (tufi, granito, porfido, fillade) possono emanare maggiori quantità di radon.

Il Radon può essere presente anche negli ambienti di lavoro, pertanto il datore di lavoro deve valutare il rischio derivante dalla sua presenza e mettere in atto le misure di prevenzione e protezione necessarie. Il radon rappresenta un pericolo per la nostra salute, poiché aumenta il rischio di cancro polmonare.

In Italia sono stati definiti dei limiti di legge per gli ambienti di lavoro; in particolare per quelli sotterranei, le scuole dell’obbligo, le scuole materne ecc: attualmente (al settembre 2004) il livello d’azione è di 500 Bq/m³ media annuale = 3 mSv/2000 ore lavorative all’anno. Nel caso di un superamento del livello d’azione devono essere adottate delle adeguate contromisure.

In genere se il sottosuolo è permeabile (detriti), è facile che il radon riesca ad arrivare fino in superficie. All’aperto il radon si disperde rapidamente, mentre negli ambienti chiusi può concentrarsi. Il radon penetra nelle case attraverso crepe, fessure o punti aperti delle fondamenta, pertanto locali nei seminterrati o al pianterreno sono particolarmente interessati dal fenomeno.

Per gli edifici in fase di progetto, la principale misura preventiva consiste nel verificare se il terreno su cui esso sorgerà, si trova in una regione a rischio radon. In caso affermativo è consigliabile prevedere un ottimo isolamento del fondamento p.es. un fondamento a platea con sotto uno strato isolante, limitando ed isolando le perforazioni (condotte di tubazioni, ecc.). Evitare di fare cantine senza pavimentazione (solo terra), evitare collegamenti aperti tra la parte interrata ed il giroscala, prevedere un sistema d’aspirazione dell'aria dal sottosuolo.

Per gli edifici esistenti, in particolare se realizzate nelle zone a rischio, si consiglia di richiedere una misura presso il laboratorio di chimica fisica. Nel caso siano evidenziate concentrazioni di radon elevate, esistono diversi metodi di risanamento, che in molti casi possono essere realizzati senza grossi costi.

 

 

Indice rischi

Il radon rappresenta un pericolo per la nostra salute

 

http://www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/2908/radon/index_i.htm