Titolo I -
Istituzioni e principi generali
Art. 1 - Corpo di Polizia Municipale
Il presente Regolamento disciplina l'organizzazione, l'attività e le
funzioni del Corpo di Polizia Municipale in attuazione degli articoli 4) e
7) della Legge 7 marzo 1986, n° 65, nonché della Legge Regionale 30 novembre
1987, n° 58 e successive modificazioni ed integrazioni e dello Statuto.
Il Corpo di Polizia Municipale gode di autonomia gestionale ed è organizzato
secondo il principio del decentramento.
L'organizzazione e il funzionamento del Corpo sono disciplinati dal presente
regolamento.
Per quanto in esso non previsto, si fa rinvio alle norme legislative,
statutarie, regolamentari e contrattuali applicabili in materia.
Nota (L’art.7 della Legge n.65/86 prevede che i Comuni nei quali il servizio
di polizia municipale è espletato da almeno sette addetti possono istituire
il Corpo di polizia municipale.
Pertanto i Comuni che non raggiungono tali addetti, nel predisporre il
regolamento possono sostituire la parola“Servizio” alla parola “Corpo”.
Art. 2 - Funzioni del Sindaco
Il Sindaco, o l'Assessore da lui delegato, stabilisce gli indirizzi politici
dell'attività di polizia locale, vigila sull'espletamento del servizio,
adotta i provvedimenti previsti dalle leggi, dallo Statuto e dai
Regolamenti.
Il Sindaco impartisce le direttive al Comandante, fissando gli obiettivi e
le priorità operative che devono essere conseguiti nell'assolvimento delle
funzioni di polizia locale.
Art. 3 - Funzioni, compiti e ambiti territoriali della Polizia
Municipale
La Polizia Municipale svolge le funzioni ed i compiti istituzionali previsti
dalla vigente legislazione statale e regionale, dallo statuto e dai
regolamenti, speciali e locali, ottemperando altresì alle disposizioni
amministrative emanate dagli Enti e dalle Autorità competenti. L'ambito
territoriale ordinario dell'attività di Polizia Municipale è quello del
Comune, fatti salvi i casi indicati dalla normativa, ed in particolare nel
caso di gestione associata e di coordinamento delle forze di Polizia, nonché
dal presente regolamento.
La Polizia Municipale, nell’osservanza della normativa vigente, provvede a:
1) esercitare le funzioni indicate dalla Legge 7 marzo 1986, n° 65 e dalla
Legge Regionale 30 novembre 1987, n° 58 e successive modificazioni;
2) svolgere i servizi di polizia stradale, ai sensi dell'articolo 12) del
Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n° 285, e successive modificazioni ed
integrazioni;
3) vigilare sull'osservanza delle leggi, dei regolamenti e d'ogni altre
disposizioni normative emanate dalle Autorità competenti, con particolare
riferimento a quelle concernenti: la polizia urbana, rurale, l'edilizia, il
commercio in ogni sua forma, i pubblici esercizi, attività ricettive ed ogni
altra attività regolamentata dalle leggi di P.S., le attività produttive,
l'igiene e sanità pubblica, la tutela dell'ambiente;
4) prestare opera di soccorso nelle pubbliche calamità e disastri, nonché in
caso di privati infortuni;
5) assolvere alle funzioni di Polizia Amministrativa attribuite agli Enti
Locali, nei limiti e forme di legge;
6) accertare gli illeciti amministrativi e penali e curarne l'iter
procedurale sino alla conclusione del
procedimento;
7) prestare servizio d'ordine, di vigilanza, di scorta e di rappresentanza
necessari all'espletamento delle attività istituzionali del Comune;
8) svolgere funzioni attinenti alla tutela e salvaguardia della sicurezza
pubblica, del patrimonio pubblico e privato, dell'ordine, del decoro e della
quiete pubblica;
9) adempiere alle istruzioni di servizio ed alle altre incombenze proprie
della Polizia Municipale;
10) collaborare, nei limiti e nelle forme di legge, nell'ambito delle
proprie attribuzioni, con le altre forze di Polizia;
11) svolgere le funzioni e operazioni di protezione civile demandate dalla
legge al Comune
Nota (I Comuni di piccole dimensioni che si accingono a predisporre il
regolamento possono elencare le funzioni loro espletate sintetizzando le
attività sopra elencate)
Art. 4 - Funzioni di Polizia Giudiziaria
Il personale che svolge servizio di Polizia Municipale, nell'ambito
territoriale dell'Ente d'appartenenza e nei limiti delle proprie
attribuzioni, esercita, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 57
Codice Procedura Penale, le funzioni di Polizia Giudiziaria assumendo a tal
fine la qualità di Agente di Polizia Giudiziaria riferita agli Agenti e di
Ufficiale di Polizia Giudiziaria riferita agli addetti al coordinamento e al
controllo così come stabilito all'art. 5 della legge 7 marzo 1986, n. 65. Il
Comandante risponde, come primo referente, all'Autorità Giudiziaria.
Art. 5 - Funzioni di Polizia Stradale
Il personale che svolge servizio di Polizia Municipale nell'ambito
territoriale dell'Ente d'appartenenza e nei limiti delle proprie
attribuzioni, esercita le funzioni di Polizia Stradale, di cui all'articolo
11 del D.Lgs. n° 285/1992, consistente in:
a) prevenzione e accertamento d'illeciti in materia di circolazione
stradale;
b) rilevazioni tecniche relative ad incidenti stradali ai fini giudiziari;
c) predisposizione ed esecuzione dei servizi diretti a disciplinare il
traffico;
d) servizi di scorta per la sicurezza della circolazione;
e) la tutela ed il controllo sull'uso della strada.
Il personale di Polizia Municipale concorre altresì alle operazioni di
soccorso stradale in genere.
Art. 6 - Funzioni di Pubblica Sicurezza
Il personale che svolge servizio di Polizia Municipale nell'ambito
territoriale dell'Ente d'appartenenza e nei limiti delle proprie
attribuzioni, esercita, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 5
della Legge n° 65/86, anche funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza,
rivestendo a tal fine la qualifica d'Agente di pubblica sicurezza.
Il Prefetto, previa comunicazione dal Sindaco, conferisce al suddetto
personale, la qualifica d'Agente di pubblica Sicurezza, dopo aver accertato
il possesso dei requisiti di legge.
La qualifica d'Agente di Pubblica Sicurezza, è dichiarata decaduta dal
Prefetto ove, sentito il Sindaco, sia accertato il venire meno di alcuno dei
requisiti indicati al precedente capoverso.
Art. 7 - Collaborazione con le Forze di Polizia dello Stato
Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale esercitano, nel territori di
competenza, le funzioni ed i compiti istituzionali e collaborano,
nell'ambito delle proprie attribuzioni, con le Forze di Polizia dello Stato,
previa disposizione del Sindaco, quando ne venga fatta, per specifiche
operazioni, motivata richiesta dalla competente autorità.
Nell'ambito della legislazione vigente, il Sindaco può sottoscrivere
protocolli di intesa con le competenti autorità statali, ai fini di un più
efficace coordinamento delle attività di vigilanza e controllo del
territorio.
Art. 8 - Collaborazione alle attività di protezione civile
Il Corpo di Polizia Municipale, quale struttura permanente operante sul
territorio, collabora con i servizi comunali di protezione civile
assolvendo, per la parte di competenza, ai compiti di primo soccorso ed agli
altri compiti d'istituto secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 14
aprile 2003 n° 7 e dal piano comunale di protezione civile.
Art. 9 - Relazioni Sindacali
L'organizzazione del Corpo di Polizia Municipale e l'espletamento dei
servizi d'istituto, sono improntati al rispetto dei modelli relazionali
previsti dalle vigenti norme contrattuali, al fine di garantire un corretto
sistema di relazioni sindacali che consenta una efficace attività di
partecipazione delle rappresentanze sindacali unitarie e delle
organizzazioni sindacali, nonché lo sviluppo sia della qualità e quantità
dei servizi resi ai cittadini, sia della professionalità e del miglioramento
delle condizioni di lavoro degli appartenenti al Corpo.
Titolo II -
Ordinamento del corpo
Art. 10 - Organico del Corpo
Ai sensi del vigente Regolamento l’organico del Corpo è determinato
dall’Amministrazione Comunale in relazione agli obiettivi ed alle esigenze
di servizio. Esso è soggetto a revisione periodica, in conformità ai criteri
indicati dall’art. 7, comma 2 della Legge 7 marzo 1986, n° 65, dalla Legge
Regionale 30 novembre 1987, n° 58 e successive modificazione, nonché dalle
norme generali in materia di organici.
Art. 11 - Ordinamento strutturale del Corpo
Il Corpo di Polizia Municipale è costituito dal Comando e da strutture
tecnico-operative .
Art. 12 - Articolazione del servizio
In ragione della complessità e rilevanza delle funzioni svolte, dei processi
operativi governati e degli
interventi da realizzare, nonché delle risorse umane e finanziarie gestite,
il Corpo si articola in unità
organizzative, in sezioni o reparti.
Il Comandante determina, con proprio provvedimento, l'articolazione delle
unità organizzative in sezioni o
reparti, disciplinandone i compiti.
Il Comandante, in presenza di particolari e motivate esigenze di servizio
che richiedano l'istituzione di
ulteriori unità organizzative, in via permanente o temporanea, ne avanza
proposta all'Amministrazione
Comunale secondo le procedure stabilite dal vigente regolamento
sull'ordinamento degli uffici e dei servizi
del Comune, adottando i conseguenti provvedimenti una volta ottenuta
l'approvazione.
Il Corpo si articola in:
1. sezione segreteria, in staff al Comandante;
2. sezione di organizzazione e programmazione;
3. sezione polizia stradale;
4. sezione polizia amministrativa;
5. sezione polizia socio - ambientale.
Le Sezioni svolgono i seguenti compiti di massima:
1. segreteria: cura gli affari generali, la raccolta dei dati statistici, le
attività derivanti dalla istituzione del call
center, la tenuta del protocollo, le attività economali;
2. organizzazione e programmazione: cura la gestione del personale, la
gestione contabile, la sicurezza sui
luoghi di lavoro, la predisposizione e il coordinamento dei servizi, la sala
operativa, la gestione
dei veicoli in dotazione;
3. polizia stradale: cura le attività di vigilanza e controllo in materia di
polizia stradale, di disciplina del
traffico, l'elaborazione e sviluppo degli atti relativi agli incidenti
stradali, l'elaborazione e
sviluppo degli atti di accertamento delle violazioni alle norme di
circolazione stradale;
4. polizia amministrativa: cura le attività di vigilanza e controllo in
materia di commercio, di pubblici
esercizi, di attività artigianali, di affissioni e pubblicità, nonché di
ogni altra attività di polizia
amministrativa;
5. polizia ambientale e sociale: cura le attività di vigilanza e controllo
in materia edilizia - urbanistica, di
tutela ambientale, di tutela dei minori e degli emarginati, vigila sui
fenomeni di degrado urbano.
Il Comandante determina, con proprio provvedimento, la ulteriore
articolazione delle sezioni in reparti,
previa comunicazione all’Amministrazione Comunale.
Nota (I Comuni, a seconda delle dimensioni, possono valutare l’opportunità
di raggruppare i servizi sopra elencati per funzioni omogenee.
Si rammenta, comunque che i comuni anche i più piccoli hanno una sala
operativa, basta pensare ad una stanza ove un addetto al servizio ha a
disposizione un telefono,un fax ed un computer.)
Titolo III -
Organizzazione delle risorse
Art. 13 - Dotazione Organica
La dotazione organica di personale del Corpo di Polizia Municipale è
determinata secondo criteri di
funzionalità ed efficienza, in rapporto al numero degli abitanti residenti
ed alla popolazione fluttuante, alla
estensione e morfologia del territorio, ai flussi ed alle caratteristiche
del traffico, alle caratteristiche socio -
economiche, culturali, turistiche, urbanistiche ed ambientali del Comune.
La dotazione organica, che sarà determinata con apposito atto, è sottoposta
a revisione, di norma ogni tre
anni, in relazione alla evoluzione dei parametri di cui al comma 1.
Il Comandante definisce con proprio provvedimento il piano di assegnazione
del personale alle strutture del Corpo, nei limiti della dotazione organica
complessiva stabilita e tenuto conto dei criteri di cui al comma 1.
La distribuzione del personale per ogni singolo profilo professionale deve
consentire una equilibrata ed
articolata presenza numerica di profili professionali che assicurino uno
svolgimento funzionale ed efficiente
delle funzioni e dei compiti d'istituto.
Al Corpo di Polizia Municipale possono essere assegnati, ai fini di un più
efficace ed efficiente assolvimento delle attività di istituto, dipendenti
dell'Amministrazione appartenenti ad altre aree o profili professionali. In
tal caso, essi non svolgono funzioni di polizia e né rivestono le qualità
giuridiche di cui all'art. 4.
Art. 14 - Compiti del Comandante
Al Comandante compete la direzione, la gestione, l'organizzazione e
l'addestramento degli appartenenti al
Corpo di Polizia Municipale. In particolare:
- cura l'aggiornamento tecnico professionale dei componenti il Corpo;
- dispone dell'impiego tecnico-operativo del personale dipendente,
assegnandolo allo svolgimento di
funzioni, competenze e servizi, a seconda dei requisiti e delle attitudini
possedute;
- dispone servizi ispettivi per accertare che tutti i dipendenti adempiano
ai loro doveri secondo le direttive
impartite;
- provvede a tutti i servizi, ordinari e straordinari d'istituto a mezzo di
ordini giornalieri di servizio;
- dirige e coordina i servizi del Corpo con quelli delle altre forze di
Polizia e della Protezione Civile
secondo le intese stabilite dall'Ente;
- propone encomi al personale ritenuto meritevole;
Con riferimento alla peculiare attività della Polizia Municipale, provvede
altresì:
1) all'attività di studio, ricerca ed elaborazione di programmi, piani e
progetti;
2) al controllo e verifica dei risultati conseguenti l'attività svolta;
3) all'attività di direzione, coordinamento e controllo del personale
dipendente;
4) a curare la corretta procedura nella formazione degli. atti
amministrativi firmandone le relative proposte;
5) a curare il mantenimento delle migliori relazioni con l'Autorità
Giudiziaria, con i Comandi d'Arma e di
Polizia;
6) ad esprimere pareri sui progetti, programmi, interventi, atti e
provvedimenti che riguardano la
circolazione stradale;
7) a segnalare al Sindaco, fatti e situazioni da valutare allo scopo di
migliorare la funzionalità e l'efficienza
dei servizi comunali;
8) a compiere quant'altro demandato dallo Statuto, dal Regolamento e dal
C.C.N.L., assumendone
conseguentemente le connesse responsabilità civili, penali ed amministrativo
contabili.
Art. 15 - Compiti dei Funzionari
I Funzionari sono responsabili dell'attività svolta nelle strutture ai
quali, ai sensi di quanto previsto dal
Regolamento, sono direttamente preposti, della realizzazione dei programmi e
dei progetti loro affidati, della gestione del personale e delle risorse
finanziarie e strumenti ad essi assegnate. All'inizio di ogni anno, i
Funzionari presentano al Comandante, una relazione sull'attività svolta
nell'anno precedente.
I Funzionari coadiuvano il Comandante e sono responsabili della struttura
alla quale sono assegnati , nonché della disciplina e dell'impiego tecnico
operativo del personale dipendente.
I compiti dei Responsabili, nell'ambito della struttura operativa cui sono
assegnati sono principalmente i
seguenti:
- coordinare le sezioni anche emanando disposizioni di servizio e stabilendo
le modalità
d'esecuzione;
- fornire istruzioni normative ed operative al personale subordinato;
- curare la disciplina del personale, adottando gli opportuni provvedimenti
per ottenere i risultati
richiesti;
- curare la formazione professionale e l'aggiornamento del personale
dipendente;
- assegnare gli Agenti ai servizi generali, secondo le necessità ed in
ottemperanza alle direttive
impartite dal Comandante;
- curare i rapporti ed il coordinamento degli interventi con altri enti a
livello di competenza
territoriale (altre forze di polizia, gruppi d'interesse, ecc.).
I Funzionari: curano l'organizzazione ed il coordinamento degli appartenenti
alle qualifiche inferiori
accertando la corretta esecuzione dei servizi interni ed esterni affinchè
l'attività svolta corrisponda alle
direttive impartite.
Verificano che il personale dipendente sia curato nella persona e l'uniforme
sia indossata correttamente.
Controllano con ispezioni la buona conservazione delle dotazioni. Espletano
ogni altro incarico loro affidato, nell'ambito dei compiti istituzionali,
dai superiori cui rispondono direttamente.
Art. 16 - Compiti degli altri Appartenenti al Corpo di Polizia
Municipale
Gli operatori di Polizia Municipale devono assolvere con cura e diligenza i
doveri d'ufficio e di servizio, nel
rispetto delle leggi, dei regolamenti, delle ordinanze, delle istruzioni e
delle direttive ricevute; collaborano tra loro integrandosi a vicenda, in
modo che il servizio risulti efficiente e funzionale.
Insieme al senso di disciplina verso i Superiori e di cortesia verso i
colleghi, devono tenere in pubblico,
contegni e modi corretti ed urbani al fine di ispirare fiducia e credibilità
verso l'istituzione di appartenenza.
Coloro che sono addetti al coordinamento ed al controllo nell'esecuzione dei
servizi interni ed esterni; curano che i risultati dei lavori corrispondano
alle direttive ricevute e controllano il comportamento in servizio degli
Agenti subordinati; espletano ogni altro incarico loro affidato nell'ambito
dei compiti istituzionali dai superiori cui rispondono direttamente.
Art. 17 - Subordinazione gerarchica e rapporti funzionali
Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale hanno doveri di
subordinazione gerarchica nei confronti del Comandante e degli altri
superiori gerarchici nel Corpo.
Essi hanno, altresì, doveri di subordinazione funzionale o operativa nei
confronti degli organi ed uffici
competenti per i singoli settori di attività istituzionali del Corpo,
secondo quanto previsto dalla legge o dal
presente regolamento.
Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale sono tenuti ad eseguire gli
ordini e le direttive impartiti dai
superiori gerarchici. Qualora l'appartenente al Corpo riceva dal proprio
superiore un ordine che ritenga
palesemente illegittimo, deve farne rimostranza allo stesso superiore che lo
ha impartito dichiarandone le
ragioni. Se l'ordine è rinnovato per iscritto, l'appartenente al Corpo è
tenuto a darvi esecuzione e di esso
risponde, a tutti gli effetti, il superiore che lo ha impartito.
Non deve comunque essere eseguito l'ordine del superiore quando l'atto sia
palesemente vietato dalla legge e ne costituisca illecito penale o
amministrativo. In tal caso, l'appartenente al Corpo ne informa
immediatamente i superiori.
Art. 18 - Diritti e Doveri
Il Corpo di Polizia Municipale esplica i compiti istituzionali con personale
femminile e maschile con parità
di attribuzioni, funzioni e compiti.
Gli appartenenti al Corpo sono tenuti ad osservare i doveri inerenti le loro
funzioni ed ogni altro dovere
previsto dalle norme di legge e di regolamento, nonché dalle norme
disciplinari stabilite dal contratto
nazionale di lavoro e da quelle del codice di comportamento dei dipendenti
delle pubbliche amministrazioni.
Copia di detto codice è consegnata ai dipendenti all'atto della loro
assunzione in servizio unitamente a copia del presente regolamento.
Gli appartenenti al Corpo improntano il proprio comportamento al senso di
lealtà e di correttezza verso i
propri superiori, i colleghi ed i subordinati, nonché al rispetto ed alla
cortesia verso il pubblico, in modo da
riscuotere la stima, la fiducia ed il rispetto della collettività.
Gli appartenenti al Corpo sono tenuti all'osservanza del segreto d'ufficio a
termini di quanto disposto dalle
vigenti norme di legge e non possono fornire, a chi non ne abbia diritto,
notizie relative ai servizi d'istituto o
ad operazioni di qualsiasi natura qualora ne possa derivare danno
all'Amministrazione Comunale, a terzi
ovvero all'interesse pubblico tutelato dalla norma. È fatto salvo, in ogni
caso, il diritto all'informazione ed
all'accesso alla documentazione amministrativa, così come disciplinato dal
relativo regolamento comunale e dalle vigenti norme di legge in materia.
Fatte salve le libertà individuali e sindacali gli appartenenti al Corpo di
Polizia Municipale non possono
esprimere pubblicamente giudizi o dichiarazioni che impegnino il Corpo.
Art. 19 - Istanza e Reclami
Le istanze e i reclami sono presentati seguendo la via gerarchica. Le
risposte alle istanze e ai reclami sono
comunicate, per iscritto, per via gerarchica.
I superiori non possono ricusare di trasmettere a chi di dovere, dopo aver
espresso il loro parere per iscritto, le istanze e i reclami ricevuti.
Titolo IV -
Norme speciali d'accesso
Art. 20 - Modalità particolari di accesso al corpo
Per essere ammessi al concorso per l'accesso alle varie categorie della
Polizia Municipale, oltre a quanto
disposto dalla legge e dai regolamenti per gli altri dipendenti, gli
interessati devono possedere i seguenti
requisiti:
1) Idoneità fisica, psichica ed attitudinale al servizio di Polizia
Municipale. In particolare gli aspiranti
dovranno possedere:
- visus naturale 18/10 complessivi, con non meno di 8/10 nell'occhio che
vede meno;
- correzione: il visus di cui sopra è raggiungibile con qualsiasi correzione
purché tollerata e con una
differenza tre le due lenti non superiore a tre diottrie; lenti a contatto:
sono ammesse purchè il visus
di 8/10 complessivi sia raggiungibile anche con normali occhiali;
- astigmatismo regolare, semplice o composto, miopico ed ipermetrope: 2
diottrie quale somma
dell'astigmatismo miopico ipermetrope in ciascun occhio;
- normalità del senso cromatico e luminoso;
- normalità della funzione uditiva sulla base di un esame audiometrico
tonale - liminare;
- titolo di studio previsto per le singole qualifiche dal contratto di
lavoro;
- trovarsi nelle condizioni soggettive previste dalla Legge sull'Ordinamento
della Polizia Municipale 7
marzo 1986 n° 65 e dalla Legge Regionale 30 novembre 1987 n° 58 e successive
modificazioni;
- essere in possesso della patente di abilitazione alla guida di motoveicoli
ed autoveicoli o di tutti i
mezzi in dotazione al Corpo.
2) Non sono ammessi al concorso coloro che sono stati espulsi dalle Forze
Armate, dai Corpi militarmente organizzati o destituiti dai pubblici uffici,
che hanno riportato condanne o pene detentive per delitto non colposo o sono
stati soggetti a misure di prevenzione, oppure hanno rilasciato la
dichiarazione di cui alla legge 15 dicembre 1972, n. 772.
Nota (I Comuni nel formulare il regolamento possono ampliare o sintetizzare
i requisiti sopra elencati tenendo conto, soprattutto, dell’evoluzione
giurisprudenziale in materia. Si ritiene che i limiti di altezza e di età
possano essere regolati, in quanto rientranti nelle caratteristiche del
personale, si suggerisce quanto indicato con circolare 1 Agosto 2002 prot.
N. 8923/1145/5.2 e cioè altezza uomo mt. 1,72 e mt. 1,65 per le donne, per
l’età 35 anni).
Art. 21 - Formazione e Qualificazione professionale
I vincitori dei concorsi per posti di Agente sono tenuti a frequentare nel
periodo di prova specifici corsi di
formazione di base ai sensi degl’artt. 12 e 13 l.r. 58/87. Il corso è
completato successivamente da un periodo di addestramento nei servizi
operativi del Corpo.
I vincitori dei concorsi per istruttori sono tenuti a frequentare nei
periodi di prova specifici corsi di
qualificazione professionale.
Art. 22 - Corsi di istruzione professionale
Tutti gli Agenti allievi sono addestrati al primo soccorso con corsi
specifici presso strutture idonee. Gli
appartenenti al Corpo di Polizia Municipale possono frequentare corsi di
lingue, appositamente organizzati
presso Istituti specializzati, al fine di acquisire una conoscenza
sufficiente a tenere una corretta e completa
conversazione nella lingua straniera. Tale conoscenza attribuisce la
qualifica di “Interprete”, che deve essere
confermata con successivi esami le cui modalità e tempi sono disciplinati
dalla Regione ai sensi della l.r.
57/91.
Art. 23 - Aggiornamento professionale
L’aggiornamento professionale viene assicurato periodicamente all’interno
del Corpo mediante lezioni di
istruzioni e riunioni di addestramento, dedicate alla conoscenza di nuove
disposizioni legislative,
amministrative e tecniche nelle materie di lavoro di rilevante importanza.
L’aggiornamento viene perseguito anche mediante l’organizzazione di seminari
e di giornate di studio.
La formazione degli addetti alla polizia municipale, comunque, viene
effettuata in conformità della
normativa che disciplina la materia concernente la formazione prevista
nell’art. 6 della Legge n° 65/86 e
dalla Legge Regionale n° 58/87 e successive modificazioni.
Nella programmazione annuale di aggiornamento e formazione viene presa in
considerazione
l’organizzazione di corsi per la difesa personale, per la cura della
condizione fisica e tecnico-professionale
necessari per lo svolgimento dei compiti d’istituto.
Art. 24 - Mansioni, Incarichi e Incompatibilità
Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale sono impiegati in mansioni
proprie della categoria di
appartenenza, a termini delle vigenti norme di legge nonché delle norme
contrattuali e di quelle del presente
regolamento, nelle quali rientra comunque lo svolgimento di compiti
strumentali al perseguimento degli
obiettivi di lavoro e dei compiti d'istituto.
Gli appartenenti al Corpo hanno in ogni caso l'obbligo della vicendevole
supplenza nell'ambito delle
rispettive qualifiche di servizio.
Art. 25 - Inidoneità al Servizio
I dipendenti riconosciuti fisicamente inidonei, in via permanente, allo
svolgimento delle mansioni proprie del
personale del Corpo di Polizia Municipale, a seguito di visita effettuata da
una commissione medica, qualora
non rientrino nella sfera di applicazione della vigente normativa
riguardante il pensionamento anticipato,
sono ricollocati all'interno del Corpo in mansioni non operative, sempre che
il dipendente non chieda la
mobilità ad altro ufficio.
L'accertamento dell'inidoneità psico - fisica viene richiesto dal Comandante
alla commissione medica presso
la struttura sanitaria preposta.
Art. 26 - Mobilità Interna
L'istituto della mobilità è attivato nei seguenti casi:
1. per esigenze personali del dipendente;
2. per pianificare l'assegnazione del personale alle sezioni o reparti;
3. per equilibrare la presenza numerica di figure professionali che
assicurino un assolvimento
efficace ed efficiente delle funzioni e dei compiti istituzionali del Corpo
di Polizia Municipale;
4. per temporanee esigenze di servizio;
5. in casi di incompatibilità ambientale;
Il Comandante può disporre, in presenza di straordinarie esigenze di
servizio, la mobilità, a carattere
temporaneo, di quote di personale per rinforzare le sezioni o i reparti ove
si siano verificate le esigenze in
questione.
La rotazione degli incarichi professionali all'interno delle singole
strutture è disposta dal Comandante.
L'istituto della mobilità di cui ai commi 1, 2 e 3 è attivata nell'ambito
degli accordi stipulati con le
organizzazioni sindacali secondo i modelli relazionali previsti dalle
vigenti norme contrattuali.
Art. 27 - Procedimenti Disciplinari
I procedimenti disciplinari sono conformi a quanto stabilito in materia dal
codice disciplinare di cui alle
norme del contratto collettivo nazionale di lavoro, secondo criteri di
tempestività, efficacia, trasparenza,
rispetto del diritto alla difesa e ispirati al principio del
contraddittorio.
Il Comandante provvede direttamente all'irrogazione delle sanzioni
disciplinari, del rimprovero verbale e
della censura.
Per l'irrogazione di sanzioni superiori alla censura il Comandante segnala i
fatti da contestare all'ufficio
dell'Amministrazione Comunale appositamente individuato per i procedimenti
disciplinari.
Il Comando assicura la gestione efficace ed omogenea del codice
disciplinare, in relazione alla peculiarità
delle funzioni svolte dalla Polizia Municipale.
Art. 28 - Encomi ed elogi
Al personale del Corpo di Polizia Municipale particolarmente distintosi per
impegno, diligenza o capacità
professionale nello svolgimento di particolari compiti ovvero per il
compimento di atti di merito, di coraggio
o di abnegazione, che abbiano arrecato un beneficio d'immagine
all'istituzione, possono essere conferiti
encomi ed elogi nel seguente ordine di importanza:
1. encomio solenne del Sindaco;
2. encomio semplice ed elogio scritto del Comandante;
L'encomio solenne, tributato dal Sindaco su proposta del Comandante è
attribuito per rilevanti atti di valore,
di coraggio o di abnegazione ovvero per eccezionali meriti di servizio. Lo
stesso è specificatamente motivato e non può in alcun caso riferirsi in
forma generica allo svolgimento dei compiti normalmente propri della
qualifica e delle mansioni dei singoli dipendenti.
L'encomio semplice è tributato dal Comandante per comportamenti
particolarmente significativi dai quali
sono emersi capacità operativa, impegno, intuizione e spirito di iniziativa
nell'espletamento di attività
d'istituto. Il Comandante può segnalare al Ministero dell'Interno, ai fini
di una eventuale ricompensa al valor
civile, atti di particolare coraggio e valore.
L'elogio è tributato dal Comandante, allorché, al di fuori dei casi per i
quali viene conferito l'encomio
semplice, si rende opportuno attribuire un riconoscimento ai dipendenti che
si siano distinti nel compimento
di un'attività di istituto.
Gli elogi e gli encomi sono comunicati agli interessati e sono registrati
sul foglio matricolare dei dipendenti
stessi.
Art. 29 - Assistenza Legale e Copertura Assicurativa
L'Amministrazione Comunale adotta le iniziative necessarie per la copertura
assicurativa della responsabilità
civile di tutti gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, ivi
compreso il patrocinio legale, salvo le
ipotesi di dolo e colpa grave, secondo quanto previsto dalle norme
contrattuali.
L'Amministrazione Comunale può stipulare, nel rispetto della normativa,
apposita polizza assicurativa in
favore dei dipendenti autorizzati a servirsi, in occasioni di trasferte o
per adempimenti di servizio fuori
dall'ufficio, del proprio mezzo di trasporto, limitatamente al tempo
strettamente necessario per l'esecuzione
di prestazioni di servizio.
La polizza di assicurazione relativa ai mezzi di trasporto di proprietà
dell'Amministrazione è in ogni caso
integrata con la copertura dei rischi di lesioni o decesso del dipendente
addetto alla guida e delle persone
trasportate per motivi di istituto.
Art. 30 - Accertamenti dei Requisiti Psico Fisici ed
Attitudinali per l'Accesso dall'Esterno
L'Amministrazione Comunale, in sede di approvazione del bando di concorso,
può disporre che i
concorrenti, prima di essere ammessi a sostenere le prove d'esame, siano
sottoposti ad una preselezione di
natura attitudinale, stabilendone i criteri, modalità e condizioni.
L'accertamento del possesso dei requisiti psico - fisici previsti nel bando
di concorso viene effettuato sugli
aspiranti che avranno superato le prove d'esame dal Medico Competente ai
sensi di legge.
Il mancato possesso dei requisiti sia psico - fisici sia attitudinali
comporta l'esclusione dal concorso.
Nota (Le Amministrazioni Comunali a seconda delle dimensioni organizzative
possono valutare opportunamente l’iter più congeniale da seguire per le
prove di accesso alla carriera).
Art. 31 - Mutamento di Mansioni, Mobilità ed Assegnazione
I componenti il Corpo di Polizia Municipale sono soggetti alle mobilità
previste per le inidoneità
psico-fisiche ai sensi dell'art. 25 del Regolamento.
All'interno del Corpo vige il principio della piena mobilità. Per la
mobilità esterna si applicano le
norme di legge e quelle previste dai contratti di lavoro.
L'assegnazione dei Responsabili ai reparti ed uffici avviene su designazione
del Comandante.
Art. 32 - Missioni ed Operazioni Esterne di Polizia Municipale
Le missioni del personale del Corpo esterne al territorio comunale sono
autorizzate dal Comandante:
1. per soli fini di studio ed aggiornamento professionale, collegamento e
rappresentanza;
2. per rinforzare altri Corpi o Servizi in occasioni particolari o
eccezionali, purchè esistano appositi
piani o accordi tra le Amministrazioni interessate. Di ciò va data
preventiva comunicazione al
Prefetto;
3. per rinforzare Corpi o Servizi in occasioni di eventi calamitosi o
d'infortuni pubblici o privati
fermo restando l'obbligo di darne tempestiva comunicazione al Sindaco ed al
Prefetto.
Le operazioni esterne di Polizia, d'iniziativa di singoli durante il
servizio, sono ammesse esclusivamente in
caso di flagranza dell'illecito commesso nel territorio d'appartenenza.
Il trattamento economico del personale incaricato di compiere missioni
esterne per studio, collegamento e
rappresentanza, è liquidato e pagato dall'ente d'appartenenza.
Negli altri casi, i rapporti economici fra Enti o Autorità e personale
all'uopo autorizzato
dall'Amministrazione Comunale saranno definiti direttamente tra le parti nel
rispetto della normativa in
vigore.
Art. 33 - Distacchi e Comandi
Ai sensi dell'art. 4 della legge 7 marzo 1986 n° 65 e della Legge Regionale
30 novembre 1987,n° 58 e
successive modificazioni, gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale
possono essere autorizzati a
prestare servizio presso altri Enti. I distacchi ed i comandi, con
provvedimento dell'Amministrazione e
previo parere favorevole del Comandante, saranno consentiti soltanto per
esigenze temporanee e purchè i
compiti assegnati siano inerenti le funzioni di Polizia locale e la
disciplina rimanga quella
dell'organizzazione di appartenenza. In tal caso, l'ambito ordinario
dell'attività è quella del territorio
comunale o quello dell'Ente presso cui il personale sia stato comandato.
L'Ente beneficiario del comando deve rimborsare al Comune il trattamento
economico spettante al personale comandato nonché le relative indennità di
missione in quanto dovute ed i compensi dell'eventuale lavoro straordinario.
Titolo V -
Disciplina del Servizio
Art. 34 - Programmazione
La pianificazione, la programmazione, l'organizzazione generale dei servizi
d'istituto ed il conseguente
impiego del personale avviene secondo le disposizioni impartite dal
Comandante nel rispetto delle norme in
materia di organizzazione del lavoro contenute nel contratto collettivo
nazionale di lavoro e in quello
decentrato integrativo, nonché nel rispetto degli accordi stipulati con le
organizzazioni sindacali e delle
norme del presente regolamento.
I servizi d'istituto sono organizzati in modo da salvaguardare il personale
da pericoli per la propria
incolumità e salute, nel rispetto delle vigenti norme di sicurezza e
prevenzione nei luoghi di lavoro.
I servizi interni o di minor aggravio sono di massima affidati al personale
più anziano o che versi in
particolari condizioni di salute adeguatamente certificate da strutture
sanitarie pubbliche. In ogni caso, i
servizi più gravosi sono equamente ripartiti fra tutto il personale.
Art. 35 - Organizzazione del Servizio
Gli atti per la programmazione, l'organizzazione e l'esecuzione dei compiti
e servizi d'istituto sono:
1. l'ordine di servizio giornaliero;
2. l'ordine di servizio particolare;
3. l'istruzione generale o circolare.
L'ordine di servizio giornaliero costituisce il documento che registra la
situazione organica degli uffici e
servizi nei quali si articola il Corpo di Polizia Municipale e dei quali
programma quotidianamente le attività
d'istituto. Esso è predisposto sulla base di una opportuna programmazione
ciclica dei servizi, nonché dei
piani e dei programmi operativi e delle direttive emanate dal Comandante.
L'ordine di servizio giornaliero è predisposto e sottoscritto dal Comandante
e viene esposto nell'albo del
Comando almeno quarantotto ore prima dell'orario di svolgimento delle
attività previste. Eventuali
successive variazioni sono comunicate direttamente e tempestivamente al
personale interessato a cura
dell'ufficio di appartenenza.
L'ordine di servizio giornaliero contiene qualifica di servizio e nominativo
del personale, tipo di servizio con
l'indicazione di inizio e termine dello stesso, eventuale tipo di uniforme
ed equipaggiamento necessari. Può
contenere, inoltre, indicazioni e comunicazioni a carattere generale.
Qualora vi sia la necessità di disporre con carattere di urgenza
l'esecuzione di un particolare servizio, ovvero
di impartire speciali modalità per il suo svolgimento, può essere emanato un
ordine di servizio particolare
che è comunicato direttamente ai dipendenti interessati a cura dell'ufficio
di appartenenza.
L'istruzione generale o circolare è il documento emanato ogni qualvolta se
ne ravvisi la necessità, contenente
precise disposizioni in merito all'organizzazione e/o all'esecuzione dei
servizi d'istituto, nonché alla uniforme
applicazione delle relative disposizioni normative. Essa è portata a
conoscenza, a seconda del contenuto, di
tutto il personale interessato.
Nota (Ogni Amministrazione Comunale, con riferimento alla propria
organizzazione, può semplificare gli atti di programmazione ed esecuzione
dei servizi di istituto).
Art. 36 - Elementi Organizzativi del Servizio
Sono elementi organizzativi del servizio l'ordine, l'esecuzione e il
rapporto. La fase di controllo costituisce
elemento eventuale che può intervenire da parte del superiore,
contestualmente alle attività di esecuzione
oppure successivamente al rapporto.
Gli ordini si distinguono in permanenti e temporanei. Essi possono essere
impartiti per iscritto o
verbalmente. Colui che ordina il servizio impartisce ai dipendenti
interessati le istruzioni per l'espletamento
del medesimo.
Nei casi si renda indispensabile, a giudizio del dipendente operante, dare
una diversa attuazione a quanto
stabilito nell'ordine di servizio, lo stesso ne richiede autorizzazione al
superiore, salvo i casi di assoluta
urgenza ovvero in caso di impossibilità di comunicare con il medesimo; in
questo caso il dipendente è tenuto
ad informare al più presto il superiore.
Se l'adempimento del servizio è affidato a più dipendenti, quello
sovraordinato gerarchicamente ne ha il
comando e cura che venga eseguito nel posto e nel tempo prescritti e che gli
ordini o le consegne date a
ciascun dipendente siano osservati esattamente.
Art. 37 - Rapporto di Servizio
Al termine di ogni servizio svolto sul territorio, gli appartenenti al Corpo
di Polizia Municipale redigono
rapporto al proprio Comando o ufficio, con il quale riferiscono
sinteticamente sulle principali attività
compiute e segnalano eventuali disservizi o necessità di intervento ai fini
di tutelare le condizioni di
sicurezza nelle zone in cui hanno operato.
Gli appartenenti al Corpo hanno l'obbligo di comunicare immediatamente al
superiore di turno ogni novità
urgente ed importante inerente il servizio.
Nota (L’operatività descritta può portare benefici all’intera organizzazione
comunale, infatti consente agli altri settori del Comune di venire a
conoscenza di fatti a cui far seguire eventuali attivazioni).
Art. 38 - Orario di Servizio
L'orario di lavoro, nell'ambito di quanto stabilito dalle norme
contrattuali, è funzionale all'orario di servizio.
L'orario di servizio copre tutti i giorni dell'anno e l'intero arco
temporale di essi, nel rispetto dell'orario di
lavoro determinato dalle vigenti norme contrattuali e accordi sottoscritti.
La strutturazione dell'orario di servizio, come pure l'istituzione del
servizio di reperibilità del personale nei
casi di pronto intervento per far fronte a pubbliche calamità o a situazioni
di straordinaria urgenza, sono in
ogni caso effettuate nel rispetto delle relative norme contrattuali vigenti
e degli accordi stipulati con le
organizzazioni sindacali.
Art. 39 - Inizio e Termine del Servizio
Il personale del Corpo di Polizia Municipale ha l'obbligo di presentarsi in
servizio all'ora stabilita e, a tal
fine, si accerta tempestivamente dell'orario e delle modalità del servizio
da svolgere.
Il personale che, per qualsiasi motivo, sia impossibilitato a presentarsi in
servizio ne dà tempestiva
comunicazione all'ufficio di appartenenza e, comunque, prima dell'orario in
cui avrebbe dovuto assumere il
servizio stesso, salvo comprovato impedimento.
Nei servizi interni ed esterni a carattere continuativo, con cambio sul
posto, così come individuati da
apposito provvedimento del Comandante nel rispetto dei modelli relazionali
previsti dalle vigenti norme
contrattuali, il personale che ha terminato il proprio orario di servizio
non deve allontanarsi fino a quando la
continuità del servizio non sia stata assicurata dalla presenza del
personale che deve sostituirlo.
Fatti salvi particolari servizi individuati secondo le modalità di cui al
comma 3, i servizi esterni, sia appiedati
che motorizzati, sono svolti da pattuglie composte da due unità e munite di
apparati ricetrasmittenti.
Art. 40 - Riposi - Permessi - Congedi
In materia di riposi, permessi, congedi e assenze, si applicano le vigenti
disposizioni di legge e contrattuali.
In ogni caso la fruizione dei congedi e dei permessi è funzionale alle
esigenze del servizio, nel rispetto delle
norme contrattuali vigenti.
Art. 41 - Riconoscimento in Servizio
Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale operanti in uniforme che per
ragioni di servizio vengano in
contatto con i cittadini, sono tenuti a dichiarare, qualora ne venga fatta
espressa richiesta, il proprio numero
di matricola, la qualifica di servizio o grado, il cognome e il nome.
Gli appartenenti al Corpo autorizzati, ai sensi dell’art. 4 c 3 della l.r.
57/91, a svolgere il servizio in abito
civile, nel momento in cui debbano far conoscere la loro qualità o allorché
l'intervento di servizio assuma
rilevanza esterna, sono tenuti ad applicare sull'abito, in modo visibile, la
placca di riconoscimento e ad
esibire, ove richiesto, la tessera di riconoscimento.
Art. 42 - Tessera e Distintivo di Riconoscimento
Il personale del Corpo di Polizia Municipale è munito della tessera
personale di riconoscimento che riporta la fotografia degli assegnatari e ne
attesta il numero di matricola, le generalità, la qualifica di servizio e le
qualità giuridiche rivestite. La tessera ha la validità di cinque anni e va
rinnovata in caso di cambiamento
della qualifica.
Ai fini di una loro agevole individuazione da parte dei cittadini, gli
appartenenti al Corpo sono muniti di un
distintivo o placca di riconoscimento, da portare sempre sull'uniforme
ovvero da applicare in modo visibile,
sulla giacca o su analogo capo di abbigliamento, nei casi in cui essi
prestino servizio in abito civile.
Le caratteristiche tecniche del modello sono determinate dalla legge
regionale, le modalità di rilascio della
tessera e del distintivo sono determinate con provvedimento del Comandante.
È fatto obbligo a tutti gli appartenenti al Corpo di portare con sé la
tessera durante il servizio e, se operanti
in abito civile, il distintivo di riconoscimento.
La tessera e il distintivo sono restituiti all'atto della cessazione, per
qualsiasi motivo, dal servizio e sono
altresì ritirati nel caso di sospensione dal servizio.
Art. 43 - Cura della Persona
Il personale del Corpo di Polizia Municipale ha cura della propria persona e
del proprio aspetto esteriore e
mantiene un comportamento consono al decoro dell'uniforme e alla dignità
della funzione.
Art. 44 - Saluto
Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale sono tenuti, durante il
servizio, a rivolgere il saluto ai
cittadini che li interpellano, alle autorità, agli amministratori e ai
superiori gerarchici e questi ultimi hanno
l'obbligo di rispondere.
Art. 45 - Uniforme
Gli appartenenti al Corpo di Polizia Municipale hanno l'obbligo, durante il
servizio, di indossare
correttamente l'uniforme le cui caratteristiche sono definite con le
modalità di cui alla Legge Regionale 7
marzo 1986 n. 65 e s.m..
È autorizzato l'uso dell'uniforme per l'espletamento di missioni esterne al
territorio comunale.
Il Comandante può autorizzare il personale dipendente, individualmente e per
un periodo di tempo limitato,
ad indossare in servizio l'abito civile per lo svolgimento di un particolare
compito ovvero per gravi motivi.
Art. 46 - Armamento
L'armamento del personale del Corpo di Polizia Municipale sarà disciplinato
da apposito atto deliberativo del Consiglio Comunale.
Il personale del Corpo può essere altresì munito di altri idonei strumenti
per la difesa personale.
Titolo VI
- Disposizioni Finali
Art. 47 - Appartenenza al Corpo
Lo spirito di corpo è il sentimento di solidarietà che, fondato sulle
tradizioni e sulla storia del Corpo di
Polizia Municipale, unisce i suoi appartenenti al fine di mantenerne elevato
il prestigio.
Art. 48 - Scorte d’onore e gonfalone del comune
Le scorte d’onore sono disposte, di volta in volta, dal Comandante, nelle
cerimonie e nelle altre pubbliche
ricorrenze, ed ogni qualvolta sia necessario rendere ufficiale la
partecipazione dell’Ente ad una particolare
iniziativa, a tal fine il Sindaco dispone che sia esibito il Gonfalone con
lo stemma del Comune.
L’Amministrazione Comunale fa uso, nelle cerimonie ufficiali del Gonfalone.
Normativa di riferimento
Legislazione Nazionale
Legge 7 marzo 1986, n. 65
Legge quadro sull'ordinamento della Polizia Municipale
Decreto ministeriale 4 marzo 1987, n.145,
"Norme concernenti l'armamento degli appartenenti alla Polizia Municipale ai
quali è conferita la qualità di agente di pubblica sicurezza".
Legislazione Regionale
Legge regionale 30 NOVEMBRE 1987, n. 58
Norme in materia di Polizia locale
Legge regionale 16 DICEMBRE 1991, n. 57
Integrazione alla legge regionale 30 novembre 1987, n. 58, concernente
'Norme in materia di Polizia locale '